Suggestive scene presepiali nell’anticaTorre Saracena
Suggestive scene presepiali nell’antica torre saracena Art. Pubblicato sulla Gazzetta del Sud – Edizione del 09.01.2011 Roccalumera 9 Gennaio 2011 – Una significativa ed artistica esposizione di presepi ha chiuso in maniera esaltante con grande consenso di pubblico la mostra di presepi artistici allestita nell’antica torre saracena di Roccalumera dal “Parco Quasimodo”. Una mostra preziosa dove il dettaglio รจ il valore aggiunto dell’autrice l’artista di Mandanici Tina Spadaro che dopo il liceo artistico di Reggio Calabria ha svolto il suo excursus professionale a Toronto in Canada come pittrice e come scultrice qui a Roccalumera espone soltanto scene presepiali in ceramica. La sua caratteristica รจ quella di ridurre da cinque a tre i personaggi del presepe. Sono infatti assenti il bue e l’asinello ma le sue opere forse anche per questo contengono una profonda intensitร di sentimenti che emoziona il visitatore fino a fargli avvertire le radici piรน profonde della Nascita dell’Uomo e fino ad indirizzarlo su un percorso culturale avvertito sentito e voluto. Soffermarsi sulle materie scultoree ed ammirarne linee e lineamenti vuol dire ritornare o meglio ricordare che Maria nella sua semplicitร espressiva rappresenta l’umanitร che accoglie il Dono di Dio che la meraviglia di Giuseppe ci riporta all’Uomo giusto pronto ad accettare il disegno divino e che il “cuore” del presepe il Bambinello raffigura la grandezza divina che si fa umana. C’รจ poi l’originalitร della collocazione. Se nelle rappresentazioni plastiche del barocco napoletano si aggiungono sempre cose nuove per rispondere all’attualitร le opere di Tina Spadaro sono dominate dall’attualitร che inserita in contesti molto originali fa di ogni presepe un elemento unico motivo di viva riflessione. Molto interessante quello che si rifร all’abbattimento delle torri gemelle di New York. E’ un bassorilievo in terracotta eseguito nel 2002 con le torri inclinate dal violento urto che perรฒ proteggono la misera Nativitร come a voler significare che il male ferisce anche fin troppo drammaticamente ma non puรฒ distruggere radicalmente il Bene. Altra opera particolarmente incisiva รจ quella che rappresenta l’Evento sopra una antica anfora a quattro bracci (giร contenitore di olio) fortunosamente recuperata e qui valorizzata come base per una scultura molto tenera. C’รจ poi collocato in mezzo alla sala e come base il perimetro della nostra isola il “Presepe di famiglia”. Un’opera realizzata con sughero corteccia e legno e “animata” da circa 300 minuscoli personaggi in ceramica alti ciascuno circa 4 centimetri. In questa grandiosa scena presepiale si vuole rappresentare la Sicilia con i suoi aspetti positivi e quelli negativi. Cosรฌ รจ facile identificare attivitร artigianali tradizionali e a sorpresa un “club” di pensionati un corteo matrimoniale la processione del santo patrono uno scalatore dell’Etna e perfino un delitto di mafia. Belle opere dunque presentate da un’artista di valore dalla spiccata sensibilitร che riesce a ben armonizzare forme e volumi e a indicare anche attraverso il presepe il recupero di una identitร troppo trascurata da qualche decennio in qua grazie soprattutto a “una ondata di neoreligiositร largamente pretestuosa perchรฉ si avvale di motivazioni esclusivamente politiche” come ebbe a dire lo storico Franco Cardini. Carmelo Duro