“ROCCALUMERA – Nel nome della Città sia inserito Quasimodo”, oggi sulla Gazzetta del Sud. Articolo di Roberto Prestia.
QUESTO IL TESTO TRASCRITTO:
La proposta è stata lanciata dal Parco Letterario ed i cittadini ne sono entusiasti. L’idea è quella di riuscire, in un prossimo futuro e dopo le dovute autorizzazioni, ad inserire il nome del Nobel per la Letteratura in quello del paese. Cioè sulla segnaletica verticale dovrebbe comparire il nome del comune di Roccalumera e, sotto, Quasimodo.
«Il poeta è stato battezzato a proprio qui l’11 settembre 1901 – ha dichiarato Sergio Mastroeni che, insieme al fratello Carlo, gestisce il Parco Letterario Salvatore Quasimodo – ed è vissuto da giovane, ed anche una volta sposato, il papà è rimastoa in un modesto appartamento di via Umberto I. Le sue radici sono in questo Comune, dove poeticamente si è costruito e dove ha frequentato, spostandosi col treno a Messina, altri letterati del tempo. Anche quando è andato a Milano non ha mai dimenticato il suo paese d’origine tanto che d’estate veniva a stare con il padre per godersi il sole e farsi i bagni “guardando il mare dalla spiaggia di Roccalumera” come ha scritto in una poesia».
Ma anche tra la cittadinanza c’è particolare compiacimento per questa iniziativa. «Il progetto è interessante – ha dichiarata la signora Teresa Brancato – e gratificherebbe tutto il paese. D’altronde, così facendo, il Nobel, che ha contribuito a fare la storia poetica e letteraria del Paese, non sarà dimenticato. L’iniziativa di associare il comune di Roccalumera a Quasimodo farebbe solo piacere alla cittadinanza e darebbe più prestigio alla cittadina».
Certamente la trafila da seguire sarà lunga, e non è sicuro che andrà in porto. Però i fratelli Sergio e Carlo Mastroeni stanno tentando questa carta, perché il “Parco Letterario Salvatore “Quasimodo” è conosciuto a livello nazionale ed europeo, è meta quotidiana di gruppi e associazioni, studenti e studiosi della poetica quasimodiana.
E poi Roccalumera è stato il paese dove il Nobel è cresciuto, ha mosso i primi passi letterari, dove è vissuto con papà, un vecchio capostazione andato in pensione e dove ha composto diverse liriche, tra cui “Vicino ad una torre saracena per il fratello morto”.