L’articolo “Salvatore Quasimodo ed il suo Parco”, apparso su un quotidiano greco.

L’articolo “Salvatore Quasimodo ed il suo Parco”, apparso su un quotidiano greco.

L’articolo “Salvatore Quasimodo ed il suo Parco”, apparso su un quotidiano greco.

Lo scorso 15 ottobre 2022 sul giornale greco “Dromos tis aristeras” (strada di sinistra) è apparso l’articolo “Salvatore Quasimodo e il suo parco”, dedicato al rapporto del poeta con la Grecia e il progetto del Parco Letterario di Roccalumera come motore di promozione di turismo letterario. Un cordiale ringraziamento allo scrittore e giornalista Kostas Stoforos.

Vi alleghiamo la traduzione:

Salvatore Quasimodo e il suo Parco.


“La posizione del poeta non può essere passiva nella società: egli “cambia” il mondo. Le sue immagini potenti, quelle da lui create, colpiscono il cuore umano più della filosofia e della storia”
Salvatore Quasimodo

Un libro, un’ottima edizione bilingue, mi ha dato l’opportunità di entrare ancora una volta in contatto con la ricchezza della poesia italiana: “Poeti pionieri italiani” il titolo. La selezione e la traduzione è di Evangelia Polymou ed è pubblicata da “24 Grammata” con un’introduzione di Stavros Deligiorgis. Questa edizione completa l’antologia “Le mie migliori vene – poeti italiani contemporanei” che è stata pubblicata nel 2020.

Sibilla Aleramo, Umberto Saba, Giuseppe Ungareti, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Sandro Penna, Cesare Pavese, Alfonso Gatto, Giorgio Caproni, Antonia Pozzi, Vittorio Sereni, Mario Luzi, Franco Fortini, Andrea Zanzotto, Pier Paolo Pasolini, Maria Luisa Saziani, Amelia Rosselli, Luigi di Ruscio, Alda Merini, Antonio Porta…

Elenco tutti i nomi dei poeti antologizzati perché ognuno di essi rappresenta davvero un mondo intero. Tra questi troverete dei veri capolavori.

Se oggi mi concentro su Quasimodo è per tre motivi:

Il primo è la sua origine siciliana e le sue origini greche. Come nota Yiannis Tsolkas, “il percorso per lui, greco nel cuore, poiché sua nonna era greca di Patrasso e si chiamava Rosa Papandreou, è stato solo uno:” riscoprire la magia della sua origine al di là di tutti gli ostacoli che la nostra cultura era riuscito ad accumulare». Come sostiene Giovanna Ioli e scrive “Sicilia e Grecia convivevano nel sangue di Salvatore Quasimodo, ma egli volle comunque affidare la sua origine a Siracusa, cuore pulsante della Magna Grecia, invece che a Modica, dove in realtà è nato”.

…La chiave della lettura e della poesia di Quasimodo è la grecità, poiché una tappa importantissima del suo percorso poetico è stata la traduzione dei poeti lirici greci (1939-1940), perché proprio quest’opera ha aperto il suo interesse per la vita e la quotidianità ma anche lo ha influenzato nella materia e nei modi espressivi semplici…

Il secondo motivo sono i suoi due viaggi in Grecia e le reazioni che provocarono – soprattutto il secondo – negli intellettuali reazionari che non riuscivano a digerire il suo arruolamento politico e il Premio Nobel con cui fu insignito nel 1959. Parlò all’Associazione filologica del Parnasso , visitò la città natale di sua nonna, Patrasso, fece un pellegrinaggio a Messolonghi, dove fu anche onorato dalla città, si recò a Nafpaktos…

Venne per la prima volta nel 1956 come ospite dell’Istituto Italiano di Educazione e la seconda un anno dopo l’assegnazione del Premio Nobel nel 1960. Soprattutto il primo viaggio lasciò un segno importante nella sua poesia. Più famoso è il poema “Micene”…

Il terzo motivo ha a che fare con l’oggi e il diverso modo in cui in Italia onorano i loro poeti. Qui si cerca da anni di salvare la casa dove Palamas visse negli ultimi anni della sua vita, in altri casi è come se i nostri poeti non fossero mai esistiti, non fossero nati da qualche parte, non ne rimane la minima traccia…

Nel caso di Quasimodo, nel piccolo paese di origine, tra Messina e Catania, a Roccalumera, opera il “Parco Letterario Salvatore Quasimodo- La Terra Impareggiabile” (Parco Letterario di Salvatore Quasimodo – La terra Impareggiabile). “La terra impareggiabile” è stata una delle sue migliori raccolte di poesie pubblicate nel 1958, che include anche l’emblematico poema “Maratona”.

Questo parco ci mostra quanto si potrebbero fare cose importanti anche qui, se ci fosse la volontà e la Cultura non si esaurisse nelle feste estive, che lasciano poco indietro….

Nel Parco c’è un Museo per il poeta – che è ospitato nella vecchia stazione ferroviaria e negli antichi vagoni (qui li lasciamo a se stessi). C’è una torre visitabile dell’epoca dei Saraceni (1400 dC) e un giardino botanico, c’è un ristorante con cucina tradizionale, mentre si fa riferimento a tutti i luoghi, edifici e tutto ciò che ha ispirato il grande poeta. Si tengono passeggiate e visite, sempre basate sulla sua poesia.

Allo stesso tempo, nel Parco e nel villaggio si svolgono molti eventi e programmi di ogni genere. Se guardi il relativo sito web rimarrai davvero sorpreso (http://www.parcoquasimodo.it/ )

Anche il figlio del poeta e importante attore italiano Alessandro Quasimodo, ha una forte presenza nelle attività del parco.

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